La nostra vita è il frutto di scelte che la storia dell’Umanità ci propone attraverso l’invenzione, la
costruzione e l’utilizzo di macchine straordinarie.
Molte di queste macchine racchiudono contraddizioni culturali assai più profonde e complesse.
Di fatto rappresentano un immenso Codex Humanitatis, i cui valori sono liberamente definiti da
ogni singolo individuo.
Perché se la cultura, attraverso l’evoluzione del pensiero e delle arti, è l’anima delle Civiltà
anche alcune macchine hanno un anima.
Sono infatti animate dal pensiero visionario del loro ideatore, dal potere di chi le ha prodotte e
dalla fatica e dall’impegno di chi le ha materialmente costruite.
Ma sono soprattutto animate da tutti coloro che le hanno usate per costruire, migliorare,
difendere o distruggere: perché la vita e la storia sono imprevedibili e quindi governabili con
difficoltà!
L’immaginario collettivo ama e odia queste macchine identificandosi nelle emozioni, nel
ricordo, nel coraggio, nel privilegio e nel terrore, di coloro che le hanno usate o subite,
consacrandone così il ricordo.
Poiché l’Arte è come uno spietato giudice dei luoghi comuni e allo stesso tempo poeta della
provocazione a queste macchine e ai loro animatori è dedicato il Codex Humanitatis di Ak-Star
Gallery.
Ma anche perché i sogni dei bambini non atterrano mai!
(Antoine Khan)