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    ALFA ROMEO ALFETTA 158 - CODEX HUMANITATIS CH012 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017  
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    ALFA ROMEO GIULIA TZ  CODEX HUMANITATIS CH018 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017  
  • 029-Certificato

    AMX BLACK CATS AFGHANISTAN

    29,00 IVA esclusa
    AMX Black Cats, multiplo da un artwork di Antoine Khan  del 2010. Edizione 2016 tirata in 99 copie.  
  • 045-Certificato 045-beretta m9

    BERETTA M9

    23,00 IVA esclusa
    The best Italian star in the American movie. BERETTA M 9, multiplo da un artwork di Antoine Khan   Note: Il titolo di questa mia illustrazione probabilmente darà fastidio a chi pensa che il mondo debba procedere secondo schemi rigidi e politicamente corretti. Un dato è certo: non sono l’enogastronomia, la moda, la nazionale di calcio, la Ferrari e la cultura italiana a primeggiare nel cinema americano. Il fatto che la Beretta M9 trenta anni fa sia stata selezionata dall’US Army ha sicuramente contribuito alla sua diffusione sugli schermi. Ma il successo cinematografico della Beretta M9 è probabilmente anche merito della sua linea, bella e inconfondibile. Ammesso che si possa definire bella un’arma, visto il suo scopo: dissuadere ed eliminare! Per quanto riguarda la sua presenza nel cinema mi torna in mente un aforisma dei maestri della nouvelle vague. “Un film è fatto da tre elementi, una storia, una donna e una pistola.” Ma questo, è proprio il caso di dirlo,  è un altro film! Antoine Khan
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    BOEING B-29 ENOLA GAY - CODEX HUMANITATIS CH009 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017     Note  dell’Autore “Il bombardamento atomico di Hisroshima effettuato da un B-29 Superfortress denominato “Enola Gay” si pensava che avrebbe cancellato la guerra dalle usanze dell’umanità. Ma non è successo. L’umanità da quel tragico 6 agosto del 1945 ha continuato a fare guerre usando tecnologie sempre più sofisticate rese disponibili dalla ricerca scientifica. Il B-29 e il Progetto Manhattan sono comunque una testimonianza storica  del potenziale scientifico e industriale degli Stati Uniti durante la II Guerra Mondiale. Io però mi domando: ma perché il colonnello Paul Tibbets ha chiamato Enola Gay il suo B-29?  Con il nome della madre! Il bombardamento di Hiroshima uccise in un solo colpo 80 mila civili e altrettanti morirono in seguito tra sofferenze atroci per le radiazioni. Il B-29 del col. Tibbets e la bomba Little Boy cancellarono in pochi secondi un’intera città. Il colonnello Paul Tibbets si era preparato con scrupolo per quella missione e conosceva il potere devastante della bomba. La mia domanda senza risposta mi fa pensare che abbia comunque usato un modo macabro e terribile per tramandare alla Storia la propria madre!” (Antoine Khan)
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    BULLONE CON DADO - CODEX HUMANITATIS CH016 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017 Carta extra bianca 100% in cellulosa alfa senza acidi Canson Infinity Photo Lustre Premium RC da 310 g/m2. Dimensioni: stampa 420x300 mm – immagine 369X225 mm.
  • 031-Certificato 031-After the rain

    DOPO LA PIOGGIA

    34,00 IVA esclusa
    DOPO LA PIOGGIA - Multiplo da un artwork di Antoine Khan. Edizione 2016 tirata in 99 copie  
  • 090-CH017-Certificato 090-CH017_equazione massa energia
    EQUAZIONE MASSA ENERGIA CODEX HUMANITATIS CH017 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017  
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    EUCLIDE IL QUADRATO CODEX HUMANITATIS CH015 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017    

    Note dell’Autore

    “Nella genesi di Codex Humanitatis  non ci sono soltanto “macchine” ma anche la conoscenza ancestrale che ha permesso di costruirle. Da qui nasce il mio interesse per il pensiero filosofico e la conseguente ricerca di una verità oggettiva e verificabile. La risultante di questa ricerca è il metodo scientifico che influenza la nostra vita in contrasto con la superstizione religiosa.   Non so se Euclide fosse considerato un filosofo o un matematico ma il risultato della sua ricerca è comunque fantastico. Ai suoi tempi strumenti per noi elementari come carta, penna, compasso e righello non si compravano in cartoleria! Non esistevano manuali a cui fare riferimento ma solo segni dispersi su papiri e pelli realizzati in unica copia. Non c’erano uffici postali, telefoni e internet eppure le informazioni giravano. Come e perché non lo sappiamo, ma giravano

    UN PASSATO SENZA TEMPO

    Esisteva una conoscenza antica tramandata da bocca a orecchio che codificata e raccolta è diventata la base della nostra civiltà. Euclide ha “immaginato” in una dimensione astratta  i concetti universali della geometria e la logica numerica che la governa. Trovo questo veramente straordinario perché le sue ricerche sono i fondamenti della scienza e della nostra vita quotidiana. Sono i misteriosi pilastri della nostra civiltà. Misteriosi perché in realtà non sappiamo nulla della vita di Euclide, del suo mondo e delle motivazioni delle sue ricerche. Siamo dei consumatori di alta tecnologia e allo stesso tempo ignoriamo il perché delle cose. Siamo piccole cellule di un passato senza tempo, in perenne cambiamento. ” (Antoine Khan)
  • 053-CH002-Certificato 053-CH002_Ferrari 250 GTO
    FERRARI 250 GTO  - CODEX HUMANITATIS CH002 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017     Note: La Ferrari 250 GTO fu progettata da  Giotto Bizzarrini con lo scopo di vincere il campionato Mondiale Marche del 1962. Il regolamento della FIA richiedeva la costruzione di 100 vetture ma ne furono costruite solo 39 di cui 3 con motore da 4.000 cc. Enzo Ferrari eluse le regole mediante una numerazione non sequenziale dei telai prodotti. Fu venduta e affidata a piloti di alto livello, selezionati personalmente dallo stesso Ferrari, che con le loro vittorie la trasformarono in un mito. La Ferrari 250 GTO è considerata la vettura che meglio sintetizza la filosofia della casa di Maranello: prestazioni ed estetica ai massimi livelli. Come confermato nel 2014 durante un’asta a Monterey, California:  la Ferrari 250 GTO targata MO 80576 fu venduta a 28,44 milioni di euro!  
  • 087-Ferrari 250 LM -Certificato 087-Ferrari 250 LM
    FERRARI 250 LM N.A.R.T. CODEX HUMANITATIS CH013 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017     Note: La Ferrari 250 LM, una GT stradale progettata dall’ingegnere Giotto Bizzarrini, fu presentata al Salone di Parigi del 1963 come erede della GTO. La  vettura era stata progettata per partecipare alle gare di durata nella categoria Gran Turismo nel Campionato del Mondo Sport Prototipi. LM era infatti l’abbreviazione di Le Mans. Costruita in 32 esemplari non ricevette l’omologazione nella Categoria GT;  la FIA richiedeva per l’omologazione la costruzione di almeno 100 vetture. Affidata a scuderie private fu costretta a correre nella categoria Prototipi contro vetture estreme realizzate per le corse. Alla 24 ore di Le Mans del 1965 due Ferrari 250 LM affidate a team privati ottennero però i primi due posti. La vettura vincitrice, pilotata da Masten Gregory e Jochen Rindt, apparteneva alla scuderia N.A.R.T. (North American Racing Team) del’importatore Ferrari negli USA  Luigi Chinetti. La 250 LM n.21 della N.A.R.T. fu l’ultima Ferrari a vincere la 24 Ore di Le Mans. Nel 2013 una Ferrari 250 LM è stata venduta ad un asta di New York a 10 milioni di euro.
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    FIAT C.R.42 FALCO CODEX HUMANITATIS CH007 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017    
    Note:
    Belmonte Sabina è un minuscolo paese montano nel entro terra laziale. Qui nel 1985 è nato Celestino Rosatelli, il progettista del C.R. 42 Falco, non ancora maggiorenne quando i fratelli Wright compirono il primo volo. Diventato ingegnere meccanico con il massimo dei voti è stato uno dei più abili ingegneri aeronautici del ventennio tra le due guerre. Il Fiat C.R. 42 Falco è probabilmente il miglior biplano da caccia della storia e fu esportato in molte nazioniper quanto superato già all'inizio del conflitto. È stato anche l’aereo italiano prodotto nel maggior numero di esemplari, circa 1800, all'8 settembre del 1943 c'erano ancora CR 42 in fase di costruzione! La sigla C.R. sta per Caccia Rosatelli.
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    FIAT G. 55 - CODEX HUMANITATIS CH005 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017.  
  • 058-CH004-Certificato 058-CH004-Fiat nuova 500
    FIAT NUOVA 500 1957 - CODEX HUMANITATIS CH004 Multiplo da un artwork di Antoine Khan – Edizione 2017    
    Note:
    Nel 1953 Hans Peter Bauhof, un giovane impiegato della Deutsche-Fiat di Weinsberg inviò a Torino i disegni di una microvettura ispirata al celebre Maggiolino. Quel disegno fu la base su cui l'ingegnere Dante Giacosa progettò la Fiat 500, lanciata nel 1957 fu denominata Nuova 500 per distinguerla dalla Topolino. Denominata affettuosamente cinquino ha motorizzato le fasce meno abbienti della società italiana degli anni ’60. Il suo prezzo di acquisto, pagabile ratealmente,  era pari a circa 13 mensilità di un operaio ma il suo successo fu trasversale. Fu infatti un raro caso di istant-cult, ed il suo fascino persiste  ancora oggi, a sessanta anni dalla sua presentazione. Qualcuno l'acquistava perché non poteva permettersi altro ma veniva anche comprata da chi poteva permettersi tutto anche divertendosi a elaborarla e portarla in pista. Un grande soggetto per la nostra collezione Codex Humanitatis!
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    Italian Myths & Legends: Francesco Baracca & Enzo Ferrari.

    Multiplo da un artwork di Antoine Khan.   NOTE: Così lo stesso Enzo Ferrari racconta, in una lettera** del 3 luglio 1985 inviata al Conte Giovanni Manzoni, la nascita del “cavallino rampante”. La storia del cavallino rampante è semplice ed affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l'eroico aviatore caduto sul Montello, l'asso degli assi della prima guerra mondiale. Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell'eroe; da quell'incontro nacque il successivo con la madre, Contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: "Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna". Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l'emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena. (Enzo Ferrari) **Dal Sito Ufficiale del Museo Francesco Baracca, Comune di  Lugo - (Ravenna) – www.museobaracca.it
  • 016-certificato_n 016-Giordano Bruno
    GIORDANO BRUNO -17th FEBRUARY 1600 Multiplo da un artwork di Antoine Khan,  edizione 2016   “Io penso a un universo infinito. Stimo infatti cosa indegna della infinita potenza divina che, potendo creare oltre a questo mondo un altro e altri ancora, infiniti, ne avesse prodotto uno solo, finito. Così io ho parlato di infiniti mondi particolari simili alla Terra.” (Giordano Bruno)  
    Note:
    “La figura di Giordano Bruno è diventata un’icona universale del libero pensiero. Sono affascinato dalla sua vita e allo stesso tempo sono disgustato dal modo con cui è stato brutalmente ucciso. Il rifiuto del dogma, la storia minore vista senza pregiudizi ideologici e la critica alla ambiguità delle parole sono concetti sempre presenti nelle mie opere pittoriche. Concetti che io rinforzo ad arte con intenzioni provocatorie perché credo che l’uomo inizi a scoprire il concetto di libertà nel momento stesso in cui scopre il tormento del dubbio. L’Arte non è un servo sciocco al servizio del potere, quasi sempre ottuso e vile ma, come diceva Giovanni Papini, deve essere un suo pungolatore. Questo atteggiamento esistenziale ancor prima che filosofico è in totale antitesi con le religioni e le ideologie che basano il condizionamento dell’individuo attraverso il dogma. L’arroganza di possedere una verità assoluta  e trascendente porta a considerare la storia come un’attività piatta e statica dove l’essere umano è dissuaso, con schemi rigidi e cruenti, dal compiere liberamente scelte esistenziali e culturali.” (Antoine Khan)

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