TRA PAURA E CORAGGIO. IL VALORE DELLE SCARPE
Militari e reporter nei teatri operativi sono accomunati dai disagi, dai rischi e dalle scarpe.
I militari sono addestrati a gestire le situazioni di rischio, agiscono secondo schemi collaudati e sono fieri e coscienti di far parte di una Unità.
I reporter si affidano all’intuito, alla fortuna e alle capacità militari del reparto che li ospita.
Ma entrambi sono accomunati dalla considerazione che hanno per le loro scarpe.
Per un soldato le scarpe sono, dopo il fucile, l’equipaggiamento più importante così come, dopo la macchina fotografica, lo sono per un reporter.
Per entrambi le scarpe sono mezzo di locomozione individuale e, quando la situazione impone di stare fermi dove si deve stare, la sede del coraggio.
Oppure quando, iniziando a scivolare verso i piedi, il coraggio si trasforma in terrore mettendo in moto il “contenuto” delle scarpe, innescando la fuga.
Io adoro e rispetto le mie vecchie Timberland che hanno protetto i miei piedi e tutelato la mia dignità.
Hanno calpestato di tutto e seppure tremule non hanno mai attivato fughe.
L’annosa realtà del cuoio ormai sdrucito e del vibram sbeccato mi regala certezze, anche in città.
Ho pensato così che si meritassero una fotografia!
Perché come diceva Drieu la Rochelle ”bisogna aderire alla realtà delle cose”.
(Antonello Tiracchia)